Le domande che ci possiamo e ci dobbiamo porre, riguardo alla massoneria teramana, sono le stesse che si pone Ferruccio Pinotti riguardo alla massoneria nazionale nel suo volume Fratelli d'Italia. Qual è la consistenza di questo gruppo di potere a Teramo? Quanti sono veramente i massoni teramani? Quali posizioni di vertice occupano nella società, nella politica, nell'amministrazione pubblica e nell'economia? Il potere delle Logge è in ascesa? Chi occupa le posizioni chiave nella politica, nelle banche, nell'industria, nelle istituzioni? Quali sono i rapporti tra la massoneria teramana e gli altri “poteri forti”? Perché sono poche le inchieste giudiziarie che toccano la massoneria e il potere politico-finanziario e quelle poche che vengono avviate non approdano mai a nulla o vengono improvvisamente chiuse? Restando la massoneria una realtà segreta ed iniziatica, nel trattarne e nel delinearne le attività, ci si deve muovere su quello che Pinotti chiama “un doppio livello”. Il primo è costituito dall'attività palese, “ufficiale, lucente, carica di simboli e riferimenti a figure storiche di indubbio spessore, un mondo a suo modo ricco di valenze filosofiche, sociali, umanitarie, internazionalistiche, di cui è difficile negare il contributo su temi come la libertà, l'uguaglianza, la tolleranza religiosa, l'opposizione ai dogmatismi politici e religiosi.” Di questo mondo, ci sono anche a Teramo ampie manifestazioni di una presenza certificata da iniziative visibili e meritorie. Ma ci si deve chiedere se esista anche il secondo livello, “immerso nell'oscurità e non privo di aspetti preoccupanti”, “quello dell'uso del segreto come mezzo di potere fuori da ogni controllo, la trasformazione del networking, tipico delle Logge, in comitato d'affari quando non in partito politico; ma anche i rapporti con il mondo della criminalità organizzata”. Ci si può e ci si deve chiedere anche quante Logge massoniche siano presenti nella provincia teramana e a quali delle tre principali Obbedienze massoniche appartengano quelle esistenti, il Grande Oriente d'Italia, la Gran Loggia Nazionale d'Italia, la Gran Loggia Regolare d'Italia, o eventualmente ad altre Obbedienze minori. Quel che possiamo dire è che è certamente diffusa anche nel teramano una vera e propria “corsa al grembiulino”, una generalizzata voglia di squadra e compasso, che Pinotti intravede su tutto il territorio nazionale. Di questo fenomeno, sempre più vasto, si colgono numerosi e inequivocabili segnali, legati alla tradizione e alla storia della massoneria teramana, che affonda le sue origini fin nel Settecento.